02/05/2008 Rilascio del DMV e possibili conseguenze per i trasgressori

Il Tribunale di Belluno ha condannato ad un anno di reclusione sei dirigenti dell'Enel per aver lasciato in secca circa cinquanta torrenti che alimentavano centrali idroelettriche del territorio nel capoluogo veneto. I magistrati bellunesi hanno poi inflitto all'azienda elettrica una multa di un milione di euro, come provvisionale per i danni arrecati all'ambiente. Questo il contenuto della sentenza emanata dal Tribunale di Belluno lo scorso 20 marzo, a conclusione di una lunga indagine condotta dal Corpo Forestale dello Stato che, tra il 2000 e il 2004, aveva controllato e campionato le portate idriche di una cinquantina di corsi d'acqua del territorio, interessati da forti ed inspiegabili carenze d'acqua e da continue morie di pesci. A mettere in allarme la Forestale era stato il fatto che questi fenomeni di secca si erano verificati anche durante periodi non di magra. Nel mirino degli inquiirenti erano quindi finite le unità operative idroelettriche di Soverzene, Agordo, Calalzo, Feltre e Vittorio Veneto. Tale sentenza potrebbe creare un precedente e fungere da deterrente anche per garantire l'applicazione delle direttive per l'adeguamento delle derivazioni al rilascio del Deflusso Minimo Vitale nei corsi d'acqua lombardi. La Giunta Regionale Lombarda con la D.g.r. 19 dicembre 2007 n.8/6232 ha deliberato di approvare le "Direttive per l'adeguamento delle derivazioni al rilascio del Deflusso Minimo Vitale" che riprendono le disposizioni in materia di DMV contenute nel Programma di Tutela e Uso delle Acque (PTUA), approvato con Delibera di Giunta Regionale n. VIII/2244 del 29 marzo 2006. Le disposizioni del PTUA prevedono a partire dal 1 gennaio 2008 ed entro il 31 dicembre 2008 che tutte le derivazioni d'acqua insistenti sui corsi d'acqua lombardi siano adeguate a garantire la presenza, a valle delle opere di presa, di una quantità d'acqua (DMV appunto) determinato secondo i criteri stabiliti dal PTUA medesimo. Tutti i proprietari di una concessione per la derivazione di acqua pubblica dovrebbero aver ricevuto, dagli uffici tecnici regionali dislocati sul territorio di competenza, apposita raccomandata che invita a fornire confome documentazione tecnica comprendente relazione tecnica idrologica per la determinazione della componente idrologica del DMV, progetto di adeguamento al rilascio redatto secondo le indicazioni contenute nell'Allegato 2 alle Direttive e apposita scheda tecnica per ogni opera di presa. Tutto questo è necessario per permettere che tutte le derivazioni da corso d'acqua superficiale siano adeguate a rilasciare, entro il 31/12/2008, a valle dell'opera di presa la "componente idrologica del DMV. Tale componente è determinata, per ogni sezione del corso d'acqua, in base alle disposizioni del Capo II delle Norme tecniche di Attuazione del PTUA. Per i trasgressori o semplicemente per i ritardatari che non dovessero inviare la documentazione richiesta entro i termini di tempo previsti e fatte salve le richieste di proroga, saranno applicati i provvedimenti previsti dall'art. 55 del T.U. 1775/1933 e dall'art. 37 del R.R. 2/2006, ovvero le sanzioni previste dalla normativa vigente. Occorre notare però che la sentenza del Tribunale di Belluno potrebbe essere considerata un precedente importatante per la salvaguardia di una minima portata in alveo del corso d'acqua in grado di garantire la sopravvivenza dei pesci e degli ecositemi in generale; tematiche per le quali in Lombardia si è deciso di introdurre il rilascio del DMV. Tutte le premesse fanno ipotizzare che, almeno per questa delicata tematica ambientale, per i soliti furbi si prospettino tempi duri.

 

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